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Il collezionista di insulti


Vicino a Tokyo viveva un vecchio samurai che si dedicava all’insegnamento del buddismo ai giovani. Sebbene fosse già in età avanzata, secondo la leggenda era comunque in grado di sconfiggere qualsiasi avversario.

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Un giorno, un guerriero noto per la sua mancanza di scrupoli, passò vicino alla casa del vecchio samurai. Era famoso per provocare i suoi avversari e, quando questi perdevano la pazienza e commettevano un errore, contrattaccava. Il giovane guerriero non aveva mai perso una battaglia.Conosceva la reputazione del vecchio samurai, quindi voleva sconfiggerlo per aumentare ulteriormente la sua fama. I discepoli del maestro si opposero ma il vecchio accettò la sfida.Andarono tutti in piazza, dove il giovane guerriero iniziò a provocare il vecchio samurai:Lo insultò e gli sputò in faccia. Per parecchie ore fece tutto il possibile per far perdere la calma al vecchio samurai, ma egli rimase impassibile. Alla fine del pomeriggio, esausto e umiliato, il giovane guerriero si ritirò.Deluso dal fatto che il suo insegnante accettasse così tanti insulti e provocazioni senza reagire, i suoi discepoli gli chiesero:– Come hai potuto sopportare tanta indegnità? Perché non hai usato la tua spada, anche se potevi perdere invece di mostrarti come un vigliacco davanti a tutti noi?Il vecchio rispose:– Se qualcuno viene da te con un regalo e tu non lo accetti, a chi appartiene il dono?– A chi tentò di consegnarlo, naturalmente – rispose uno dei discepoli.– Lo stesso vale per l’invidia, la rabbia e gli insulti – spiegò il maestro – Quando non li accetti continuano ad appartenere a chiunque li abbia portati con sé.

La roccia sulla strada


In un regno lontano, una volta un re mise una grande roccia nel mezzo della strada principale che portava al suo regno, bloccando così la strada. Poi si nascose per vedere cosa facevano i suoi sudditi quando passavano per quella strada.

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Non dovette aspettare a lungo. Ben presto passarono alcuni dei mercanti più ricchi e cortigiani del regno, che si limitarono semplicemente a osservare la roccia. Molti rimasero per un po’ di tempo davanti alla roccia lamentandosi e incolpando il re di non mantenere pulite le strade, ma nessuno fece nulla per rimuovere l’ostacolo.Dopo un po’ arrivò un contadino con un carico di verdure. Rimase un momento ad osservare la roccia e quindi appoggiò il suo fardello sul terreno ai margini della strada. Provò a muovere la roccia con le sole mani ma non ci riuscì, quindi usò un tronco per fare leva. Dopo un grande sforzo, riuscì finalmente a spostare la roccia.Mentre si chinava per raccogliere il suo carico, trovò una borsa, proprio dove prima c’era la roccia. La borsa conteneva una buona quantità di monete d’oro e una nota del re, che indicava che era la ricompensa per chi avesse liberato la strada.
Edoardo Bennato - Ogni favola è un gioco HQ

Ogni favola è un gioco

che si fa con il tempo

ed è vera soltanto a metà


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la puoi vivere tutta un solo momento è una favola e non è realtà Ogni favola è un gioco che finisce se senti tutti vissero felici e contentiforse esiste da sempre non importa l'età perché è vera soltanto a metà!... Ogni favola è un gioco è una storia inventata ed è vera soltanto a metà e fa il giro del mondo e chissà dov'è nata è una favola, e non è realtà Ogni favola è un gioco se ti fermi a giocare dopo un poco lasciala andare non la puoi ritrovare in nessuna città perché è vera soltanto a metà!... Universi sconosciuti, anni luce da esplorare astronavi della mente, verso altre verità!Ogni favola è un gioco che si fa con il tempo ed è vera soltanto a metà la puoi vivere tutta in un solo momento è una favola e non è realtà! Ogni favola è un gioco se ti fermi a giocare dopo un poco lasciala andare non la puoi ritrovare in nessuna città perché è vera soltanto a metà!


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Il peso di un bicchier d’acqua

Uno psicologo stava sviluppando una sessione di gruppo quando, all’improvviso, sollevò un bicchier d’acqua. Tutti si aspettavano la classica domanda: “È mezzo pieno o mezzo vuoto?”

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Invece, chiese:– Quanto pesa questo bicchiere?Le risposte variarono tra 200 e 250 grammi. Lo psicologo rispose:– Il peso assoluto non è importante. Dipende da quanto a lungo lo tengo in mano. Se lo tengo per un minuto, non sarà un problema, ma se lo tengo per un’ora, inizierà a farmi male il braccio. Se lo tengo un giorno, il mio braccio prima si intorpidirà e quindi si paralizzerà. Il peso del bicchiere non cambia, è sempre lo stesso. Ma più lo tengo in mano, più questo diventa pesante e difficile da sopportare.
L'Uomo Sogna Di Volare
L'uomo sogna di volare
Guardare dall'alto
Planare sul mare
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Che si trovi su un aereo o in un grande appartamento
Sui gradini di una chiesa
Nella favela di Candeal
L'uomo sogna di volare e scrive sui muri
Noi siamo tutti uguali
Ma prega nel buio
La sorte del più debole
Non tocchi mai a me
Come diventa facile
Voltarsi e non guardare e
Come diventa facile
Pensare non è colpa mia
Come diventa facile
Ma tutto quello
Che può dire un uomo è
L'uomo sogna di volare
Guardare dall'alto
Planare sul mare
L'uomo ha voglia di cambiare
Ma non sa più come fare
L'uomo ha voglia di cambiare
Ma non sa più cosa fare
L'uomo sogna di volare
E allora: Partenza, decollo, Non c'è nessun controllo
Di scatto riparto
Ci sono cose che volevo
Ma non ti ho detto mai
Come diventa facile
Voltarsi e non guardare e
Come diventa facile
Pensare non è colpa mia
Come diventa facile
Ma tutto quello
Che può dire veramente un uomo è
Non fate come me
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GIUSTO O SBAGLIATO?

da “Una brevissima introduzione alla filosofia” di Thomas Nagel

Supponiamo tu lavori in una biblioteca a controllare i libri della gente quando tutti se ne vanno, e un amico ti chiede di lasciargli portare via di nascosto un libro in consultazione difficile da trovare che egli desidera possedere.

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Potresti esitare per varie ragioni. Potresti temere che sia scoperto e che sia tu che lui possiate avere dei guai. Potresti volere che il libro rimanga in biblioteca in modo che tu stesso possa consultarlo. Ma potresti anche pensare che quello che egli propone è sbagliato- che non dovrebbe farlo e che tu non dovresti aiutarlo. Dire che è sbagliato non vuol dire solo che ciò è contro le leggi, perché possono esserci anche leggi cattive che proibiscono ciò che non è sbagliato, tipo criticare il governo in un regime dittatoriale. Una legge può inoltre essere cattiva perché richiede qualcosa che è sbagliato, come una legge che impone la segregazione razziale, l’apartheid. Le idee di giusto e sbagliato sono diverse dalle idee di quello che è e non è contro le leggi. In generale, il pensiero che qualcosa è sbagliato dipende dalle conseguenze che questo qualcosa può avere su altre persone. Per esempio puoi sentire che è sbagliato rubare il libro alla biblioteca perché in questo modo lo si sottrae ad altri utenti della biblioteca che possono averne bisogno, oppure perché così tradisci la fiducia del tuo datore di lavoro, che ti paga proprio perché tu non permetta che i libri vengano sottratti. Ma se qualcuno semplicemente non si preoccupa delle altre persone, che ragioni ha di astenersi dal fare qualcuna delle cose di solito ritenute sbagliate se può farla franca: che ragione ha di non uccidere, rubare, mentire o danneggiare gli altri? Se può ottenere quello che vuole facendo quelle cose, perché non dovrebbe farle? E se non c’è nessuna ragione per cui non dovrebbe, in che senso è sbagliato? Perché invece ci sì dovrebbe preoccupare per gli altri? Le persone a questo quesito danno risposte diverse. Alcuni, per esempio, credono che se anche puoi farla franca pur avendo fatto crimini orrendi su questa terra, e non sei punito dalla legge o dagli uomini, tali atti sono puniti da Dio che ti punirà dopo la morte (e ti ricompenserà se non hai commesso ciò che non è giusto quando sei tentato di farlo). Quindi, non sarebbe nel tuo interesse fare il male, perché così facendo si va all’inferno. Ma questa è una versione molto rozza della moralità, perché si basa sempre sull’interesse personale nel fare o non fare le cose. Una versione più affascinante potrebbe essere che il motivo per obbedire ai comandamenti di Dio non è la paura, ma l’amore. Lui ti ama, e tu dovresti amarlo, e dovresti desiderare di obbedire ai suoi comandamenti per non offenderlo. Ma allora perché molta gente che non crede in Dio ha idee ben chiare di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e pensa che nessuno dovrebbe uccidere un altro per il suo portafoglio anche se è sicuro di farla franca? Secondo, se Dio esiste e proibisce quello che è sbagliato, non è quello tuttavia a renderlo sbagliato. L’omicidio è sbagliato in sé, ed è per questo che Dio lo proibisce (se lo fa). Terzo, la paura della punizione e la speranza della ricompensa, e anche l’amore di Dio, non sembrano essere i giusti motivi per la moralità. Vi è un argomento generale contro il danneggiare altre persone che può essere presentato a chiunque, e che suona così: “come la prenderesti se qualcuno lo facesse a te”?

GIUSTIZIA

da “Una brevissima introduzione alla filosofia” di Thomas Nagel

E’ giusto che alcuni nascano ricchi ed altri nascano poveri? E se è ingiusto, ci si deve fare qualcosa?

Il mondo è pieno di ineguaglianze- all’interno dei paesi e da un paese all’altro.

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Certi bambini nascono in case confortevoli, ricche e crescono ben nutriti ed educati. Altri nascono poveri, non hanno abbastanza da mangiare e non hanno mai accesso a educazione o cure mediche. Chiaramente, questa è una questione di sorte: non siamo responsabili per la classe sociale o economica o per il paese in cui nasciamo.

La questione è: in che senso sono sbagliate ineguaglianze che non sono colpa degli individui che ne soffrono? I governi dovrebbero cercare di ridurre ineguaglianze di questo tipo, di cui le vittime non sono responsabili?

Certe ineguaglianze sono deliberatamente imposte: la discriminazione razziale, per esempio, esclude deliberatamente una razza da lavori, alloggi ed educazione che sono disponibili di un’altra razza. Oppure le donne possono essere escluse dal lavoro o vedersi negati privilegi disponibili solo agli uomini. Questa non è semplicemente una questione di cattiva sorte. La discriminazione razziale e sessuale sono chiaramente inique.

Ma è più difficile sapere cosa dire a proposito di ineguaglianze che si producono nel corso ordinario degli eventi, senza deliberata discriminazione razziale o sessuale. Perché, anche se vi è uguaglianza di opportunità, e qualsiasi persona può andare all’università o avere un lavoro o comprare una casa- indipendentemente dalla razza, dal sesso, dalla religione o dall’origine nazionale- vi saranno comunque ancora una quantità di ineguaglianze. Individui che provengono da ambienti più benestanti avranno di solito più facilità nel continuare gli studi e trovarsi un buon lavoro e anche le differenze in talento naturale produrranno grandi differenze nei benefici risultanti. Anche se gli individui devono sviluppare e usare le loro capacità, non vi è sforzo sufficiente a consentire alla maggior parte di recitare come Meryl Streep o dipingere come Picasso.

Più sgradevoli sono le enormi ineguaglianze in ricchezza, salute, educazione e sviluppo tra paesi ricchi e paesi poveri. La maggior parte della gente al mondo non ha alcuna opportunità di stare economicamente bene come i più poveri in Europa, Giappone e Stati Uniti.



Vasco Rossi - Cambia-Menti
Cambiare macchina è molto facile
Cambiare donna un po’ più difficile
Cambiare vita è quasi impossibile

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Cambiare tutte le abitudini
Eliminare le meno utili
E cambiare direzione
Cambiare marca di sigarette
O cercare perfino di smettere
Non è poi così difficile
è tenere a freno le passioni
Non farci prendere dalle emozioni
E non indurci in tentazioni
Cambiare strada è molto facile
Cambiare idea già un po’ più difficile
Cambiare fede è quasi impossibile
Cambiare tutte le ragioni
Che ci hanno fatto fare gli errori
Non sarebbe neanche naturale
Cambiare opinione non è difficile
Cambiare partito è ancora più facile
Cambiare il mondo è quasi impossibile
Si può cambiare solo se stessi
Sembra poco ma se ci riuscissi
Faresti la rivoluzione
Vivere bene o cercare di vivere
Fare il meno male possibile
E non essere il migliore
Non avere paura di perdere
E pensare che sarà difficile
Cavarsela da questa situazione
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Negrita - Hemingway
Bentornata a Cuba
Giugno placherà i tuoi nervi
C'è una barca pronta
Dietro a un'altra pagina
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Sfoga la tua rabbia
Nella rabbia dell'oceano
Forse c'è una spiaggia
Dietro a un'altra pagina
Ma come può accaderti questo? Decolli a bordo del tuo letto
Stai tranquilla non è niente
E' solo vita che entra dentro
Il fuoco che ti brucia il sangue Quella è l'anima
Può anche non piacerti il mondo
O forse a lui non piaci te Comunque questa è un'altra storia Questo è Hemingway
A Barcellona un uomo
Svelto fruga tra i ricordi
Dietro la schiena il suolo
E non capisce perché è lì
L'arena è tutta in piedi
Non si muove un filo d'aria
Sa di tequila e sale
E di dolore andarsene
L'ultima pagina che hai letto
È stata un toro in mezzo al petto Ma stai tranquilla non è niente
E' solo vita che entra dentro
Il fuoco che ti brucia il sangue Quella è l'anima
Può anche non piacerti il mondo
O forse a lui non piaci te
Ma questa è solo un'altra storia Questo è Hemingway
Questo è Hemingway
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Il barattolo della vita

Un insegnante voleva incoraggiare i suoi studenti a riflettere sulla vita. Prese un barattolo da sotto il tavolo e lo posò su di esso. Poi tirò fuori una dozzina di palline da golf e cominciò a metterle una per una dentro il barattolo.
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Quando il barattolo fu pieno fino all’orlo chiese ai suoi studenti:– Questo barattolo è pieno?Tutti ripeterono un sonoro sì.Quindi chiesto loro:– Siete sicuri?E tirò fuori un piccolo secchio pieno di piccole pietre da sotto il tavolo. Le gettò nel barattolo e le spostò, in modo tale che le pietre si adattassero agli spazi vuoti tra le palline da golf.Quando finì, chiese di nuovo se il barattolo fosse pieno.Questa volta il pubblico immaginava già la risposta e uno dei partecipanti disse ad alta voce: “Probabilmente no”.Molto bene, disse il professore. Tirò fuori da sotto il tavolo un sacco pieno di sabbia e cominciò a gettarla nel barattolo. La sabbia si andò a depositare negli spazi tra le palline e le pietre.Ancora una volta chiese ai ragazzi: è pieno il barattolo?Questa volta, gli studenti pensarono che fosse pieno, era impossibile metterci dentro qualcos’altro!– Quale pensate sia l’insegnamento di questa piccola dimostrazione?Uno degli studenti alzò la mano e disse:– L’insegnamento è che non importa quanto sia piena la tua agenda, se ci provi, puoi sempre includere più cose.– No! – rispose l’insegnante – l’insegnamento è che se non metti prima le palline e le pietre più grosse, non sarai più in grado di metterle in un secondo momento.