Vicino a Tokyo viveva un vecchio samurai che si dedicava all’insegnamento del buddismo ai giovani. Sebbene fosse già in età avanzata, secondo la leggenda era comunque in grado di sconfiggere qualsiasi avversario.
In un regno lontano, una volta un re mise una grande roccia nel mezzo della strada principale che portava al suo regno, bloccando così la strada. Poi si nascose per vedere cosa facevano i suoi sudditi quando passavano per quella strada.
Ogni favola è un gioco
che si fa con il tempo
ed è vera soltanto a metà
la puoi vivere tutta un solo momento è una favola e non è realtà Ogni favola è un gioco che finisce se senti tutti vissero felici e contentiforse esiste da sempre non importa l'età perché è vera soltanto a metà!... Ogni favola è un gioco è una storia inventata ed è vera soltanto a metà e fa il giro del mondo e chissà dov'è nata è una favola, e non è realtà Ogni favola è un gioco se ti fermi a giocare dopo un poco lasciala andare non la puoi ritrovare in nessuna città perché è vera soltanto a metà!... Universi sconosciuti, anni luce da esplorare astronavi della mente, verso altre verità!Ogni favola è un gioco che si fa con il tempo ed è vera soltanto a metà la puoi vivere tutta in un solo momento è una favola e non è realtà! Ogni favola è un gioco se ti fermi a giocare dopo un poco lasciala andare non la puoi ritrovare in nessuna città perché è vera soltanto a metà!
Uno psicologo stava sviluppando una sessione di gruppo quando, all’improvviso, sollevò un bicchier d’acqua. Tutti si aspettavano la classica domanda: “È mezzo pieno o mezzo vuoto?”
GIUSTO O SBAGLIATO?
da “Una brevissima introduzione alla filosofia” di Thomas Nagel
Supponiamo tu lavori in una biblioteca a controllare i libri della gente quando tutti se ne vanno, e un amico ti chiede di lasciargli portare via di nascosto un libro in consultazione difficile da trovare che egli desidera possedere.
Potresti esitare per varie ragioni. Potresti temere che sia scoperto e che sia tu che lui possiate avere dei guai. Potresti volere che il libro rimanga in biblioteca in modo che tu stesso possa consultarlo. Ma potresti anche pensare che quello che egli propone è sbagliato- che non dovrebbe farlo e che tu non dovresti aiutarlo. Dire che è sbagliato non vuol dire solo che ciò è contro le leggi, perché possono esserci anche leggi cattive che proibiscono ciò che non è sbagliato, tipo criticare il governo in un regime dittatoriale. Una legge può inoltre essere cattiva perché richiede qualcosa che è sbagliato, come una legge che impone la segregazione razziale, l’apartheid. Le idee di giusto e sbagliato sono diverse dalle idee di quello che è e non è contro le leggi. In generale, il pensiero che qualcosa è sbagliato dipende dalle conseguenze che questo qualcosa può avere su altre persone. Per esempio puoi sentire che è sbagliato rubare il libro alla biblioteca perché in questo modo lo si sottrae ad altri utenti della biblioteca che possono averne bisogno, oppure perché così tradisci la fiducia del tuo datore di lavoro, che ti paga proprio perché tu non permetta che i libri vengano sottratti. Ma se qualcuno semplicemente non si preoccupa delle altre persone, che ragioni ha di astenersi dal fare qualcuna delle cose di solito ritenute sbagliate se può farla franca: che ragione ha di non uccidere, rubare, mentire o danneggiare gli altri? Se può ottenere quello che vuole facendo quelle cose, perché non dovrebbe farle? E se non c’è nessuna ragione per cui non dovrebbe, in che senso è sbagliato? Perché invece ci sì dovrebbe preoccupare per gli altri? Le persone a questo quesito danno risposte diverse. Alcuni, per esempio, credono che se anche puoi farla franca pur avendo fatto crimini orrendi su questa terra, e non sei punito dalla legge o dagli uomini, tali atti sono puniti da Dio che ti punirà dopo la morte (e ti ricompenserà se non hai commesso ciò che non è giusto quando sei tentato di farlo). Quindi, non sarebbe nel tuo interesse fare il male, perché così facendo si va all’inferno. Ma questa è una versione molto rozza della moralità, perché si basa sempre sull’interesse personale nel fare o non fare le cose. Una versione più affascinante potrebbe essere che il motivo per obbedire ai comandamenti di Dio non è la paura, ma l’amore. Lui ti ama, e tu dovresti amarlo, e dovresti desiderare di obbedire ai suoi comandamenti per non offenderlo. Ma allora perché molta gente che non crede in Dio ha idee ben chiare di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e pensa che nessuno dovrebbe uccidere un altro per il suo portafoglio anche se è sicuro di farla franca? Secondo, se Dio esiste e proibisce quello che è sbagliato, non è quello tuttavia a renderlo sbagliato. L’omicidio è sbagliato in sé, ed è per questo che Dio lo proibisce (se lo fa). Terzo, la paura della punizione e la speranza della ricompensa, e anche l’amore di Dio, non sembrano essere i giusti motivi per la moralità. Vi è un argomento generale contro il danneggiare altre persone che può essere presentato a chiunque, e che suona così: “come la prenderesti se qualcuno lo facesse a te”?
GIUSTIZIA
da “Una brevissima introduzione alla filosofia” di Thomas Nagel
E’ giusto che alcuni nascano ricchi ed altri nascano poveri? E se è ingiusto, ci si deve fare qualcosa?
Il mondo è pieno di ineguaglianze- all’interno dei paesi e da un paese all’altro.
read moreCerti bambini nascono in case confortevoli, ricche e crescono ben nutriti ed educati. Altri nascono poveri, non hanno abbastanza da mangiare e non hanno mai accesso a educazione o cure mediche. Chiaramente, questa è una questione di sorte: non siamo responsabili per la classe sociale o economica o per il paese in cui nasciamo.
La questione è: in che senso sono sbagliate ineguaglianze che non sono colpa degli individui che ne soffrono? I governi dovrebbero cercare di ridurre ineguaglianze di questo tipo, di cui le vittime non sono responsabili?
Certe ineguaglianze sono deliberatamente imposte: la discriminazione razziale, per esempio, esclude deliberatamente una razza da lavori, alloggi ed educazione che sono disponibili di un’altra razza. Oppure le donne possono essere escluse dal lavoro o vedersi negati privilegi disponibili solo agli uomini. Questa non è semplicemente una questione di cattiva sorte. La discriminazione razziale e sessuale sono chiaramente inique.
Ma è più difficile sapere cosa dire a proposito di ineguaglianze che si producono nel corso ordinario degli eventi, senza deliberata discriminazione razziale o sessuale. Perché, anche se vi è uguaglianza di opportunità, e qualsiasi persona può andare all’università o avere un lavoro o comprare una casa- indipendentemente dalla razza, dal sesso, dalla religione o dall’origine nazionale- vi saranno comunque ancora una quantità di ineguaglianze. Individui che provengono da ambienti più benestanti avranno di solito più facilità nel continuare gli studi e trovarsi un buon lavoro e anche le differenze in talento naturale produrranno grandi differenze nei benefici risultanti. Anche se gli individui devono sviluppare e usare le loro capacità, non vi è sforzo sufficiente a consentire alla maggior parte di recitare come Meryl Streep o dipingere come Picasso.
Più sgradevoli sono le enormi ineguaglianze in ricchezza, salute, educazione e sviluppo tra paesi ricchi e paesi poveri. La maggior parte della gente al mondo non ha alcuna opportunità di stare economicamente bene come i più poveri in Europa, Giappone e Stati Uniti.